giovedì 14 febbraio 2008

Nuova apparecchiatura per la diagnosi di malattie rare

Nasce un nuovo servizio, unico in Italia, per migliorare le analisi genetiche effettuate nei laboratori sia a scopo di ricerca che di diagnostica. Installata ieri al Burlo, l’apparecchiatura chiamata «Combimatrix» utilizza tecnologie all’avanguardia per applicazioni biomediche e servirà a una nuova rete di ospedali, coordinata nel capoluogo regionale. Tre i primi beneficiari: l’Istituto San Matteo di Pavia, l’Istituto neurologico Besta di Milano e il Gaslini di Genova.Finanziata con fondi del ministero della Salute (345 mila euro) e arrivata in Italia dall’azienda americana CombiMatrix, la nuova apparecchiatura con il servizio messo a disposizione dal Burlo punta sulla ricerca di base con ricadute applicative di utilità pratica. «La strumentazione - ha spiegato il genetista Paolo Gasparini, uno dei promotori del progetto - permette di realizzare supporti essenziali per svolgere ricerca in maniera competitiva e potenziare l’attività diagnostica, cosa che lo rende particolarmente utile in una struttura come il Burlo dove ricerca e diagnostica vanno a pari passo».I microchip di «CombiMatrix» avranno benefici immediati, a partire per esempio dal campo infettivologico dove miglioreranno sia la qualità che la tempistica delle analisi dei vari ceppi che causano l’influenza o dei sottotipi di «papilloma virus» nelle infezioni ginecologiche. Nella diagnostica delle malattie genetiche e rare, «CombiMatrix» faciliterà il lavoro dei ricercatori. Le immagini rese possibili dalla nuova tecnologia permetteranno poi di analizzare come i geni modificano la loro attività nel tempo in pazienti affetti da leucemie e tumori. «Appunto per questo - ha commentato infine il direttore generale del Burlo, Mauro Delendi - CombiMatrix rappresenta un passo avanti importante per l’istituto triestino, sulla via della ricerca e del trasferimento delle conoscenze». Federico Cesareo

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